Campo dei Mori: Storia e Mistero a Venezia
Nel cuore vibrante di Cannaregio, angolo pulsante di Venezia, esiste un luogo che sfugge all’occhio dei turisti, travolti dalla frenesia: il Campo dei Mori. Qui, ogni pietra racconta storie di commercianti astuti, maledizioni misteriose e statue che, in silenzio, sembrano sussurrare segreti al vento. Quattro statue di pietra svettano, custodi del palazzo dei Mastelli, dimora di mercanti provenienti dalla Morea — oggi conosciuta come Peloponneso — che incutono un certo fascino, quasi inquietante nel loro stoico rispetto del tempo.
Le Statue dei Mori
Incastonate nel muro del palazzo, le statue rappresentano i tre fratelli Rioba, Sandi e Afani. E chi lo avrebbe detto? Questi commercianti, abili nel vendere spezie e tessuti, non erano esattamente dei santi. Quante volte avranno raggirato clienti ignari? La loro storia si intreccia a quella di un misterioso servitore, il quarto “Moro”, che, pietrificato accanto a loro, custodisce un destino tanto intrigato quanto tragico.
La Maledizione della Vedova
Ogni storia ha il suo lato oscuro e questa non fa eccezione. Si dice che una vedova, perduta nella sua disperazione, si presentò un giorno ai tre fratelli per acquistare delle stoffe. Immaginate la tensione: Rioba, con il suo consueto inganno, tentò di rifilarle tessuti scadenti spacciandoli per pregiati. Offesa, la donna si rivolse a Santa Maria Maddalena, implorando giustizia. E incredibilmente, le sue preghiere furono ascoltate. I tre furfanti furono così trasformati in statue, accanto all’infelice servitore, vittime di una maledizione eterna.
Un Naso di Ferro e la Leggenda di Buona Fortuna
Tra tutte le statue, quella di Rioba è, senza dubbio, la più peculiare e famosa — non solo per la storia, ma anche per il suo incredibile naso di ferro. Si narra che toccarlo porti fortuna. La tradizione vuole che quel naso, originariamente rotto, fosse riparato con un pezzo di ferro, trasformandosi così in un simbolo di buona sorte. Un po’ incredibile, non credete? Questo aneddoto ha guadagnato notorietà anche grazie a un quotidiano satirico del XIX secolo, intitolato “L’ombra de Sior Antonio Rioba”.
Architettura e Atmosfera Unica
Ma il Campo dei Mori non è solo un regno di leggende; è un capolavoro architettonico. Il palazzo Mastelli, con il suo cammello in pietra, ci racconta di un’epoca in cui storia e arte danzavano insieme in questa città ricca di misticismo. E che dire della vera da pozzo in pietra d’Istria? Aggiunge un tocco di autenticità e calore a questo angolo di Venezia che sembra sospeso nel tempo e nello spazio.
Il Palazzo di Tintoretto: Patrimonio Culturale
Immediatamente accanto al Campo dei Mori, si erge la casa di uno dei più grandi artisti veneziani, Tintoretto, il cui vero nome, Jacopo Robusti, porta con sé un’eredità di creatività straordinaria. Visse e lavorò qui fino alla sua morte nel 1594. La sua dimora vanta la statua del quarto mercante, vicino a un’altra che rappresenta Ercole, simbolo di forza e protezione, e un invito silenzioso a riflettere sulla bellezza delle sue opere.
Curiosità e Fragranze di Storia
La storia di questo campo è un mosaico di curiosità. I Mastelli, i mercanti che costruirono il palazzo, erano famosi per le loro pratiche commerciali discutibili. Nonostante la loro astuta capacità di effettuare affari, venivano spesso considerati disonesti. I loro nomi, intagliati nelle statue, sono testimoni di un’epoca in cui il commercio era tutt’uno con la vita e la morte.
Si racconta che, dopo la maledizione, i fratelli siano stati murati nel palazzo, costretti a portare il peso delle loro menzogne e inganni per l’eternità. In particolare, Rioba è diventato una figura iconica della satira veneziana, il suo naso di ferro continua ad attrarre chi cerca fortuna. Ma non è solo una scusa per visitare il Campo dei Mori; è un invito a immergersi nella vera anima di Venezia, un luogo dove ogni angolo e ogni ciottolo nasconde storie in attesa di essere scoperte.
Una Visita Imperdibile
Il Campo dei Mori è la prova tangibile che Venezia non è solo un insieme di monumenti grandiosi e piazze affollate; è anche un tesoro di storie avvincenti e misteri da svelare. Qui, nel suo angolo appartato, ci si può tuffare in un passato ricco di avventure. Una visita a questo campo non è solo un’opportunità; è un’esperienza che si fonde con l’essenza di Venezia, lontano dalle masse turistiche e dal corri corri della vita quotidiana.